Incontriamo Luciano Ciocchetti, vice presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, appena terminata la convention dal  titolo  “ Il Giusto Sentiero”, un evento nazionale di due giorni  da lui fortemente voluto e  organizzato a Nemi, delizioso Comune laziale affacciato sull’omonimo lago.

Ciocchetti, 65 anni portati bene dei quali la maggior parte interamente dedicati alla politica, ci accoglie sorridente.

By Fabio Alescio

Onorevole, soddisfatto per la grande affluenza registrata dalla convention? La gente ha quindi nuovamente un gran bisogno di sentire le istituzioni vicino?

Sono stati due giorni di intenso lavoro e un’importante momento di dialogo e confronto con le istituzioni e con tantissimi ospiti dopo un anno di legislatura. Un’occasione preziosa per dialogare e confrontarsi su temi di notevole rilievo che riguardano la nostra comunità che sa distinguere la buona politica dalla pura demagogia.

Uno dei valori fondanti di chi si occupa della “cosa pubblica” rimane quello di non perdere mai di vista le esigenze dei nostri concittadini e queste ore trascorse insieme ai rappresentanti dei Comuni, delle Regioni e del Parlamento ma soprattutto con la gente comune che ha partecipato ne sono l’evidente dimostrazione.

Questo evento ha preso  il nome dal titolo del suo ultimo libro “Il Giusto Sentiero” che ripercorre la sua ultra decennale esperienza politica e nel quale rileviamo un sottotitolo che ci incuriosisce: “Nulla è perfetto, ma tutto si può migliorare”: non le sembra un eccesso di autocritica considerando il consenso anche personale che lei riceve?”

No, non direi. Peccherei di superbia se dicessi il contrario. Nella vita, come nella politica, c’è sempre un margine di miglioramento. Le situazioni cambiano velocemente, il mondo stesso è soggetto a mutamenti e trasformazioni continue. Oggi non dobbiamo dare nulla per scontato, ecco perché è bene rimanere sempre con i piedi ben saldi a terra e pensare di non essere depositari della verità unica e assoluta.

La presunzione non paga mai e forse, se in politica ho ricevuto il consenso, è anche perché è stato recepito questo mio modo di rapportarmi con le persone.

Oggi lei è parlamentare alla Camera dei Deputati nella quale le è stato assegnata la vicepresidenza della Commissione Affari Sociali che tocca da vicino le corde più delicate e le fragilità di ogni cittadino. Dopo oltre un anno di lavoro a che punto è il suo lavoro?

Stiamo lavorando a tante proposte di legge. Vorrei però ricordare prima di tutto l’approvazione all’unanimità della Camera dei Deputati alla legge sul diritto all’oblio oncologico, già presentata da Fratelli di Italia nella precedente legislatura, che pone fine alle discriminazioni che i malati di tumore erano costretti a subire per via della malattia. L’approvazione successiva in Senato sarà una fondamentale conquista di civiltà e un traguardo importante per i quasi 4 milioni di italiani guariti dal tumore.

Attualmente sto lavorando ad una proposta di legge per l’assistenza psicologica di base. Dai dati a nostra disposizione, purtroppo non confortanti, il 65% della popolazione italiana afferma di essere stato affetto di recente da un disagio psicologico, con un incremento di circa il 25% del numero di persone con disturbi emotivi diagnosticati. Pensi che solo nel 2021 sono stati spesi 1,7 miliardi per accedere ai servizi di supporto psicologico. Lo Stato ha quindi il dovere di permettere a tutti i cittadini di accedere alle cure primarie.

La nostra proposta di legge, alla quale tengo particolarmente, garantirebbe quindi la presa in carico del paziente, sarebbe di facile fruizione con un impatto economico moderato e complementare con gli altri servizi socio-sanitari.

Leggendo il suo libro appare evidente la sua sincera passione per la politica che prende avvio, giovanissimo, nel lontano 1981 come consigliere della XII circoscrizione del Comune di Roma. Da allora il suo impegno e la costante vicinanza alla gente l’hanno portata a ripercorrere tutti i più importanti incarichi amministrativi sino ad essere eletto per la prima volta in Parlamento nel 2006. Cosa le ha dato l’impulso maggiore in tutti questi anni per dedicare una parte importante della sua vita al bene comune?

Ho sempre concepito la politica come qualcosa che andasse a favore del bene comune. Scuola, sociale, sanità, sport, solidarietà, politiche abitative, sono questioni primarie che hanno suscitato in me fin da ragazzo grande interesse, perché toccano da vicino ognuno di noi, le nostre famiglie, i nostri figli, i nostri anziani.

Questo per me è, e sarà sempre, il ‘Giusto sentiero’ da seguire, quello che continuerò a mettere a disposizione della collettività e che mi aiuta a comprendere come al di là delle ideologie siano tante le persone che hanno colto il mio impegno e il senso vero della mia passione per la politica.

Il nostro magazine Collection dedica molto spazio al settore immobiliare di prestigio: lei si è occupato spesso del tema della casa e delle politiche urbanistiche, dedicando molto spazio anche alla riqualificazione del territorio. Qual è la sua visione in merito?

Nelle politiche per la casa bisogna dare la giusta rilevanza all’accesso alla proprietà della prima casa per i giovani e le famiglie di prima formazione, oltre che nell’assegnazione delle case popolari.

L’aspetto della riqualificazione urbana è un tema che le altri grandi capitali europee stanno affrontando da anni con interventi di demolizione e ricostruzione che sono continui e costanti.

In Italia siamo più indietro, per questo motivo anche noi dovremmo affacciarci quanto prima sui nuovi mercati del futuro. Le città si sono ampliate, sta cambiando l’economia e il territorio, servono strumenti più snelli volti alla semplificazione e incentivi per interventi di demolizione e ricostruzione.

Torniamo al suo libro. I giovani, le nuove generazioni: saremo in grado di metterli nella condizione di avere le stesse opportunità dei loro coetanei europei?

Su questo fronte credo ci sia molto da fare. I nostri giovani guardano con grande preoccupazione al loro futuro a causa degli eventi devastanti ai quali siamo assistendo negli ultimi anni. La pandemia, le guerre che si susseguono a pochi passi dal nostro Paese generano in tutti ma in particolare nei più giovani un clima di grande incertezza, soprattutto in assenza di punti di riferimento.

E’ necessario impegnarci per restituire loro la fiducia e soprattutto metterli nelle condizione di non dover andare all’estero solo perché non intravvedono un futuro professionale in Italia.

E’ chiaro che raggiungere questi obiettivi non è semplice e richiede tempo, ma soprattutto una programmazione di politiche giovanili idonee prima di tutto a far rientrare in Italia i tanti giovani preparati che sono stati costretti a lasciare il nostro Paese per realizzare i loro sogni.

Tra le iniziative del governo in carica c’è, per esempio, quella di favorire il rientro in Italia di chi lavora all’estero garantendo una serie di incentivi fiscali.

Lei è stato promotore di innumerevoli iniziative di solidarietà che hanno permesso di supportare il lavoro di decine di associazioni impegnate nel sociale con progetti concreti e tangibili. E’ riduttivo dire che questa è una lodevole modalità  per avvicinarsi  o quantomeno ridurre la distanza che c’è tra la gente e la politica?

Rivolgere lo sguardo a chi è più debole o più fragile con iniziative di solidarietà costituisce sicuramente la parte che valorizza meglio il mio impegno politico, inteso come attenzione al sociale.

Con il mio staff ho organizzato con piacere molti eventi dedicati alla solidarietà  e partecipato ad altrettanti.

Quello che posso dire è che le iniziative benefiche non sono solo un’occasione per far del bene agli altri o per far conoscere problematiche o patologie poco conosciute, ma anche  un momento di crescita e riflessione per chi le organizza e chi vi partecipa; un momento di condivisione che rende certamente la politica più vicina ai problemi della gente.

Salutiamo, quindi, Luciano  Ciocchetti lasciandolo in compagnia proprio di quella gente che aspetta di stringergli la mano e complimentarsi con lui. Ora è ancora più chiaro qual è il giusto sentiero da percorrere in politica.

We meet Luciano Ciocchetti, vice-chairman of the Social Affairs Commission of the Chamber of Deputies, just after the convention entitled ‘Il Giusto Sentiero’ (The Right Path), a two-day national event that he strongly desired and organized in Nemi, a delightful Lazio municipality overlooking the lake of the same name.

A Member of Parliament, 65 years well worn, most of them entirely dedicated to politics, he greets us smiling.

Honorable Member, satisfied with the large turnout at the convention? So the people once again have a clear need to get closer to the institutions?

They were two days not only of intense work, but above all, after a year of legislature, an important moment of dialogue and discussion with the institutions and the many guests. It was a valuable opportunity for dialogue and discussion on important issues affecting our community, which knows how to distinguish good politics from pure demagogy.

One of the founding values of those in charge of ‘public affairs’ remains that of never losing sight of the needs of our fellow citizens, and these hours spent together with representatives of municipalities, regions and parliament, and above all with ordinary people who enthusiastically participated, are a clear demonstration of this.

This event took its name from the title of his latest book ‘The Right Path’, which covers his more than ten years of political experience and in which we note a subtitle that intrigues us: “”Nothing is perfect, but everything can be improved”: doesn’t that seem like an excess of self-criticism considering the even personal consensus you receive?

No, I wouldn’t say that. I would be sinning in pride if I said otherwise. In life, as in politics, there is always room for improvement. Situations change quickly, the world itself is subject to constant change and transformation. Today we must not take anything for granted, which is why it is good to always keep our feet firmly on the ground and think that we are not the repositories of the one and only truth.

Presumption never pays and perhaps, if I have received consensus in politics, it is also because this way of relating to people has been understood.

You are now a Member of Parliament in the Chamber of Deputies where you have been assigned the vice-chairmanship of the Social Affairs Commission, which closely touches the most delicate strings and fragilities of every citizen. After more than a year of work, what stage is your work at?

We are working on many bills. First of all, however, I would like to mention the unanimous approval in the Chamber of Deputies of the law on the right to cancer, already presented by Fratelli di Italia in the previous legislature, which puts an end to the discrimination that cancer patients were forced to suffer because of their illness. The subsequent approval in the Senate will be a fundamental achievement of civilisation and an important milestone for the almost 4 million Italians cured of cancer.

I am currently working on a bill for basic psychological care. From the data at our disposal, which is unfortunately not comforting, 65% of the Italian population claims to have recently been affected by psychological distress, with an increase of about 25% in the number of people with diagnosed emotional disorders. Just think that in 2021 alone, 1.7 billion were spent to access psychological support services. The State therefore has a duty to enable all citizens to access primary care.

Our proposed law, to which I am particularly attached, would therefore guarantee patient care, would be easy to use with a moderate economic impact, and would complement other social and health services.

Reading his book, his sincere passion for politics is evident, which began, very young, back in 1981 as a councilor in the 12th district of the Municipality of Rome. Since then, your commitment and constant closeness to the people have taken you through all the most important administrative posts until you were elected to Parliament for the first time in 2006. What has given you the greatest impetus over all these years to dedicate an important part of your life to the common good?

I have always conceived of politics as something that benefits the common good. School, social, health, sport, solidarity, housing policies, these are primary issues that have aroused great interest in me since I was a boy, because they affect each of us, our families, our children, our elderly.

This for me is and always will be the ‘Right Path’ to follow, the one that I will continue to make available to the community and that helps me understand how, beyond ideologies, there are many people who have grasped my commitment and the true meaning of my passion for politics.

Our magazine Collection devotes a lot of space to the prestigious real estate sector: you have often dealt with the issue of housing and urban planning policies, also devoting a lot of space to the redevelopment of the territory. What is your vision in this regard?

In housing policies, due importance must be given to access to first home ownership for young people and first families, as well as in the allocation of social housing. Urban redevelopment is an issue that other major European capitals have been tackling for years with demolition and reconstruction projects that are continuous and constant.

In Italy we are lagging behind, which is why we too should enter the new markets of the future as soon as possible. The cities have expanded, the economy and the territory are changing, we need more streamlined instruments aimed at simplification and incentives for demolition and reconstruction work.

Back to his book. Young people, the new generations: will we be able to put them in a position to have the same opportunities as their European peers?

On this front I believe there is much to be done. Our young people look at their future with great concern because of the devastating events we have witnessed in recent years. The pandemic, the wars that follow one another on our doorstep generate a climate of great uncertainty in everyone, but particularly in the youngest, especially in the absence of points of reference.

We must strive to restore their confidence and above all put them in a position where they do not have to go abroad just because they do not see a professional future in Italy. It is clear that achieving these goals is not easy and requires time, but above all a planning of youth policies suitable first of all to bring back to Italy the many skilled young people who have been forced to leave our country to realise their dreams.

Among the current government’s initiatives is, for example, that of encouraging the return to Italy of those working abroad by guaranteeing a series of tax incentives.

You have been the promoter of countless solidarity initiatives that have made it possible to support the work of dozens of associations engaged in social work with concrete and tangible projects. Is it reductive to say that this too is a laudable way of approaching or at least reducing the distance between the people and politics?

Turning my gaze to those who are weaker or more fragile with solidarity initiatives is certainly the part that best enhances my political commitment, in the sense of attention to social issues. With my staff, I have happily organized many events dedicated to solidarity and participated in as many.

What I can say is that charitable initiatives are not only an opportunity to do good for others or to raise awareness of little-known problems or pathologies, but also a moment of growth and reflection for those who organize them and those who participate in them; a moment of sharing that certainly brings politics closer to people’s problems.

We bid farewell to Luciano Ciocchetti and leave him in the company of the very people who are waiting to shake his hand and congratulate him. Now it is even clearer which is the right path to take in politics.