Skip to main content

Cinzia Fiaschi, l’artista toscana.

Le sue opere, presenti in grandi Collezioni, sono state protagoniste di importanti set cinematografici. È definita l’artista dell’Action Painting, il nuovo stile di pittura basato sul “gocciolamento spontaneo” del colore, lanciato o macchiato sulla tela. Ma chiediamo direttamente a Cinzia Fiaschi di raccontare la sua arte per aiutarci a capire questa nuova tendenza che ha portato ad arredare, anche con le sue opere, dimore di grandi e facoltosi proprietari immobiliari.

Di Edoardo Carrano

Cinzia Fiaschi raccontaci di te, come nasce questa passione?

Dipingo per necessità pulsionale. Sono una visionaria, amante delle buone maniere e del giusto equilibrio tra parlare e silenzio. Non amo particolarmente le “serie” di ogni cosa. Per questo adoro vivere nel semplice respiro intellettuale e mi annoia il “banale”.

Sono cresciuta in Toscana, a Certaldo, dove la bellezza, riuscendo a generare una potente emozione,  mi ha educato a osservare con ricognizione, per cercare tavolozze che possano nascere da immagini viscerali.

Qual è la genesi della tua storia artistica?

Ho iniziato ammirando i grandi maestri del metà novecento, passando alla pittura d’azione americana di Pollock, o espressionista di De Kooning, dai fulmini di Hartung al dinamismo di Mathieu. Penso che ci sia bisogno di una concreta “sintesi lineare” per affrancarsi da un mondo già troppo pieno di immagini.

Se l’arte viene vissuta come risultato di un’esplorazione della conoscenza di se stessi verso il mondo ne guadagna il  carattere, attraverso lo sguardo, la sinestesia, il ripensamento, i tempi sublimi e le sorprese.

Quindi che lingua parla la tua espressione artistica?

Nel mio linguaggio i colori si gettano all’improvviso segnando uno spazio illimitato, unico e irripetibile. Il colore diventa un corpo insondabile del “non visto” e di quanto sconosciuto, per un risultato pronto a mettersi in gioco e a stupire per creare emozione. Il risultato esprime l’anima del pittore.

Tutto si traduce in un enorme paesaggio del sentire, costruito nel tempo attraverso giochi cromatici, figurazioni e astrazioni.

Ho creato un vero e proprio laboratorio di tele; da esse respiro il mio viaggio, nello scorrere del tempo e delle idee, in una dimensione rischiosa e vulnerabile, a volte tremante e a volte lucida.

Al segno lineare su tela segue sempre la consapevolezza del gesto, del movimento pressorio, come atto complementare di un’astrazione pura dell’esperienza dialettica.

E la danza cosa c’entra?

Nel tempo è maturato un progetto in cui la pittura si è prestata a un lavoro più ampio e complesso, intriso di un fare condiviso con altri artisti che usano un linguaggio diverso, poetico come per esempio quello della musica, della danza o del teatro.

Da qui sono nati gli spettacoli di Action Painting improvvisati, in diretta, davanti al pubblico dove, nella sequenza tra segno azione-gesto improvvisato e colore, sono nati veri e propri eventi di performance.

Quest’attività spontanea è l’azione vera e propria del pittore che, lasciando “sgocciolare” il colore, o lanciandolo, si lascia guidare dal subconscio mentale, lasciando che la parte inconscia della psiche si esprima. I dipinti dell’Action Artist, dipingendo “inconsciamente”, non vogliono ritrarre alcun oggetto, anzi vengono creati per stimolare emozione, per toccare chi osserva nel profondo del subconscio.

L’enfasi viene spostata dall’oggetto all’azione (alla lotta interiore),  essendo il dipinto solo una mera manifestazione fisica, una specie di residuo del lavoro effettivo dell’arte prodotta.

Pensate a Jackson Pollock, per esempio, che dipingeva facendo colare dall’alto, su supporti di grandi dimensioni, le tinte, creando texture di colori diversi. Fu proprio lui ad abolire il “quadro sul cavalletto”, poiché, disse, che stendendo la tela a terra gli veniva più agevole girarvi intorno e sentirsi parte integrante del quadro.

Nei suoi dipinti permetteva a se stesso di cadere in un vero e proprio stato di trance nel quale nessun atto conscio doveva manifestarsi. Cosa prova a ritrarre l’Action Painter è proprio questo: un’azione spontanea, eseguita completamente senza pensiero.

Il risultato è un dipinto che rappresenta un’azione frutto di un atto inconscio, a volte ispirato da altre fonti artistiche come la musica o la danza.

Proviamo a sintetizzare l’Action Painting secondo Cinzia?

La mia “action painting” non mostra né esprime una realtà oggettiva o soggettiva, ma libera una tensione che si è accumulata in grande quantità. È un’azione non ideata e non progettata che esprime il “malessere” dell’artista in una contesto del benessere dove tutto è progettato; è reazione violenta dell’artista-intellettuale contro l’artista-tecnico.

Grazie Cinzia Fiaschi, alla prossima

Let’s meet the Tuscan artist Cinzia Fiaschi.

Her works, found in major Collections, have been featured of important movie sets. She is defined as the artist of Action Painting, the new painting style based on the “spontaneous dripping” of colour, thrown or stained onto the canvas. However, let’s directly ask Cinzia about her art to help us understand about this new trend that brought to decorating, even with her works, residences of large and wealthy real estate owners.

By Edoardo Carrano

Hello Cinzia please, tell us about yourself, how was this passion come about?

I paint out of instinctive necessity. I am a visionary, a lover of good manners and the right balance between speaking and silence. I don’t like particularly the “series” of everything. This is why I love living in the simple intellectual breath and I am bored by what is “banal”.

I grew up in Tuscany, in Certaldo, where beauty, generating a powerful emotion, had brought me up to observe with reconnaissance, looking for palettes that can arise from visceral images.

What is the genesis of your artistic history?

I started by admiring the great masters of the mid-1900’s century, going to the American action painting of Pollock, or expressionist of De Kooning, from the lightning of Hartung to the dynamism of Mathieu. I think we need a concrete “linear synthesis” to free ourselves from a world already too full of images.

If art is experienced because of an exploration of self-knowledge towards the world, it gains its character, through gaze, synaesthesia, rethinking, sublime times, and surprises.

So, what is your artistic expression?

In my expression, colours are thrown suddenly, marking an unlimited, unique, and unrepeatable space. The colour becomes an unfathomable body of the “unseen” and of what is unknown, as a result ready to get involved and amaze to create emotion. The result expresses the painter’s soul.

Everything results in a huge landscape of feeling, built over time through chromatic games, figurative and abstractions.

I have created a real workshop of canvases, where I breathe my journey through them, in a flow of time and ideas, in a hazardous, vulnerable sometimes shivering others shiny dimension.

The linear sign on canvas is always followed by the awareness of the gesture, of the pressure movement, as a complementary act of a pure abstraction of dialectical experience.

What does dance have to do with it?

A project has developed over time in which painting has been adapted to a greater and more elaborate work, permeated by shared making with other artists who use a different, poetic language such as music, dance, or theatre.

Improvised Action Painting shows emerged from here, live in the public eye where, in the sequence between improvised sign-action-gesture and colour, the actual performance events would be created. This spontaneous activity is the true action of the painter who, by letting the colour “drip” or leave it, allows himself to be guided by his subconscious mind, allowing the unconscious part of his psyche to express itself. Action Artist’s paintings, by painting “unconsciously,” are not meant to portray any specific object, but rather are created to stimulate emotion, to reach out to the viewer deep in the subconscious.

The focus is shifted from the subject to the action (to the inner struggle), and the painting is only a mere physical expression, a kind of left-over from the actual work of the art created.

Think of Jackson Pollock, for instance, who painted by letting paint pour from above onto large supports, creating textures of different colours. It was himself who abolished the “painting on an easel” , since , he said, laying the canvas on the ground made it easier for him to walk around it and become part of the painting.

In his paintings he allowed himself to fall into a true trance state in which no conscious act had to manifest itself. Action Painter tries to portray exactly that: a genuine action, performed totally without any thought.

The result is a painting that represents an action that is the result of an unconscious act, sometimes inspired by artistic sources such as music or dance.

In a few words: what is Action Painting according to Cinzia?

My “action painting” does not show or express an objective or subjective reality; however, it releases a strain that has grown so much. It is an action not developed and not designed that expresses the “unease” of the artist in a context of well-being where everything is designed; It is the violent reaction of the artist intended as “intellectual” versus the so called “technical”.

Thank you Cinzia Fiaschi

Lascia commento