Skip to main content

Incontro con Angelica Preziosi

Collection Magazine ha incontrato Angelica Preziosi, la bellissima emergente modella italiana (romana) e conduttrice televisiva, che ha incantato, con il suo portamento, la Biennale di Venezia 2022. Nota ai più per aver partecipato con successo all’edizione del programma “La Pupa e il Secchione” (condotto da Paolo Ruffini in onda su Italia Uno) ma oggi in auge per essere la conduttrice di “Made in Italy”, il programma in onda su Sky.

Lei è figlia d’arte, posto che la madre è l’attrice e regista friulana Viviana Di Bert, sebbene abbia iniziato il suo percorso svolgendo volontariato presso la scuola della Pace di Sant’Egidio per essere presto premiata tra le eccellenze italiane del 2022 oltre a essere riconosciuta porta- voce per l’energia sostenibile. Ha iniziato sin da piccola a lavorare nel mondo dello spettacolo, quando, a soli 6 mesi, venne scelta come volto per la pubblicità dell’acqua Sangemini.

Nel 1997, a cinque anni, viene scelta per il film cortometraggio Evidence di Godfrey Reggio e successivamente come volto per la copertina del libro di Paolo Landi “Volevo dirti che è lei che guarda te”. La sua particolare bellezza desta subito l’attenzione di un maestro della pellicola, il fotografo Roberto Ferrantini, che la sceglie per diversi shooting. Sfila quindi per diversi noti brand internazionali tra cui Fendi, Belstaff, Céline, Prada e Gucci e, tra una passarella e l’altra, viene scelta per il film di Vanzina “Sotto il vestito niente” con il ruolo di modella e indossatrice, diventando anche la testimonial per la copertina di Madame le Figarò Giappone per Gucci, esperienza che le porta subito una grande visibilità a livello internazionale.

Angelica, di te ormai sappiamo tutto, modella, attrice e show girl televisiva. Raccontaci come è nata questa carriera o più semplicemente raccontaci di te. Hai fatto fatica ad arrivare al successo? Com’è iniziata la tua carriera?

Sono romana del Gianicolo dove sono nata il 29 marzo del 1992. Sebbene sia stata catapultata nel mondo della televisione fin da piccola, come volto per le pubblicità che avete citato, ho sempre vissuto cercando la mia identità, poiché il percorso di modella mi stava stretto, sentivo che non mi avrebbe permesso di fare qualcosa che volevo ma non sapevo ancora cosa.

Per questo ho passato l’inizio della mia carriera a cambiare spesso percorso, come quando decisi di raggiungere una vecchia amica a Helsinki dove ho frequentato dei corsi di formazione per maestra d’asilo. Sicuramente, però, le apparizioni come modella mi hanno aiutato molto a decollare verso la meta.

Apparizioni che mi hanno procurato tante opportunità di lavoro importanti ma sono sempre stata frenata dalla paura di allontanarmi dalla realtà o dal mio paese (mi proposero anche di andare a New York a fare la modella, ma non accettai). Poi un giorno ho deciso di raggiungere una mia cara amica a Parma, città che avevo già vissuto da piccolina. Qui ho iniziato a conoscere varie persone che operano nel mondo della televisione e del marketing e in breve tempo mi sono trovata di fronte alle prime proposte di lavoro importanti.

Tra queste ci fu quella di Vanzina che mi portò nel suo film “Sotto il vestito niente” per fare la parte di una modella, un’esperienza nuova, sicuramente interessante ma che mi fece subito capire che il cinema non sarebbe stato il mio fu- turo (anche se ero piaciuta). Poi un’autrice mi propose di fare un reality, “La Pupa e il Secchione”; inizialmente non fui attratta da quella proposta, condizionata dal pensiero che quel tipo di reality avrebbe svilito la figura della donna, avevo paura di adottare quel ruolo e dell’idea che il pubblico si sarebbe fatta di me.

Poi però accettai ugualmente, pensando che per fare esperienza non avrei dovuto farmi condizionare dai pregiudizi. Fu un’esperienza molto utile perché mi fece capire cosa avrei voluto fare del mio futuro. Sicuramente non i reality ma il giornalismo.

Decisi quindi di prepararmi per questo obiettivo, iniziai a formarmi frequentando corsi di dizione o quant’altro di utile al raggiungimento di questo scopo. Finché un giorno, grazie al suggerimento dell’autore Tommaso Martinelli, mandai il mio curriculum a Sky che stava cercando volti nuovi per la televisione. Ed eccomi qua a condurre “Made in Italy”.

Parlaci quindi di “Made in Italy”, questa trasmissione che stai conducendo adesso. Cosa ne pensi? Come ti ci vedi a condurla? Dove possiamo vederti?

Si tratta di un nuovo format, basato sulla scoperta del panorama italiano e di tutte le sue magnifiche produzioni.

Dai luoghi mai svelati e segreti, fino alle novità più inaspettate. È un programma che va in onda tutti i venerdì su Sky Value 24 e in streaming, con tre repliche al sabato, tre la domenica e due il lunedì.

Finalmente sto facendo quello che mi piace, la conduttrice; un ruolo nel quale mi trovo molto a mio agio e mi ci vedo bene.

Anche il rapporto che si è creato con il team e la regia è fantastico. Sto facendo un percorso che rappresenta sicura- mente una gavetta, dove imparo costantemente per la mia crescita professionale.

So che sei sensibile all’impegno nel sociale, ce ne parli?

Questo tema è strettamente connesso a una mia indole. Ho iniziato fin da giovane a dare ascolto al desiderio di aiutare i bambini, tanto che decisi di fare la maestra di asilo, facendo tirocinio in vari asili di Roma e frequentando un corso a Helsinki.

Il mio impegno è stato quello di aiutare i bambini a interagire tra loro per creare un senso di pace e di accoglienza delle diversità, insegnando a cogliere le diversità come un’occasione per unirsi.

Ricordo che quando ho smesso di fare la maestra d’asilo per riprendere con la moda in realtà quel mondo mi è venuto a mancare. Un’esperienza che mi ha dato molto, dalla quale ho imparato tante cose.

Oggi, in questa epoca Social, quanto la rete è importante per il tuo lavoro e la tua immagine?

All’inizio non sapevo neppure cosa fosse questo mondo. Instagram non lo conoscevo. Non sono una influencer e non faccio marketing, quindi uso il social solo per comunicare momenti del mio lavoro.

Ma non amo usare questo strumento per condividere la mia vita privata.

Hai sfilato per brand importanti. Qual è quello in cui ti sei ritrovata di più?

Non saprei, nella vita di tutti i giorni mi piace molto Max Mara, perché lo trovo più neutro sebbene con un tocco di eleganza.

Come stile, mi definirei originale nel classico, non mi interessa vestire necessariamente all’avanguardia con prodotti all’ultimo grido.

Preferisco cose semplici che posso rimettere sempre, senza sentirmi legata alla moda del momento.

Hai un’attrice come modello? Ti ispiri a qualche personaggio famoso?

Come attrice Meryl Streep e come modella Cindy Crawford.

Sono due personaggi che mi piacciono molto e che mi hanno ispirato per superare momenti di insicurezza che hanno fatto parte della mia vita.

Il tuo film preferito? Il film che più ami?

Sebbene dipenda dal momento, tendo a preferire i thriller o comunque film che abbiano suspence o sfondi psicologici. Una commedia che ho trovato geniale e al tempo stesso romantica è “Qualcosa è cambiato” con Jack Nicholson e Helen Hunt. Oppure “C’era una volta in America”, per me pura poesia.

Hai un colore preferito?

Sì, il bianco. In assoluto.

Com’è il rapporto con la tua famiglia? Hai un ricordo di quando eri bambina?

Oggi il rapporto con la mia famiglia è buono, in passato era un po’ diverso. Ho sofferto la separazione dei miei, ma l’ho capito dopo, perché quando è successo avevo solo due anni. Mio padre si è sposato tre volte, ma oggi il rapporto che ho con lui è molto bello, è diventato il mio miglior amico a cui chiedere consigli. Mi tranquillizza molto. Anche con mamma il rapporto è migliorato notevolmente, abbiamo un rapporto amorevole e di complicità. Tutto questo mi ha fatto scoprire alcune mie caratteristiche: non amo mettere in mostra la mia vita privata, adoro il concetto di famiglia e mi immagino molto mamma. Sono anche estremamente puntigliosa e esigente. Non amo l’idea della famiglia che si può rompere, sono sicura che sarei disposta a fare grandi sacrifici per tenere unita la mia famiglia.

E il tuo meraviglioso cagnolino Winny? Parlaci di lui.

Winny, un volpino di Pomerania, è il mio bimbo, la mia vita. L’ho preso durante il periodo del Covid, mi ha fatto una tale compagnia che oggi non riesco più a staccarmi da lui. L’ho portato con me sempre, anche in registrazione. È incredibile come un animale ti possa cambiare la vita. Paradossalmente mi ha reso quasi asociale, mi sono accorta che a volte preferisco stare con lui piuttosto che andare a fare altro.

Dovendoti descrivere in poche parole, quali useresti? Hai uno stile ricercato e al tempo stesso minimale seppur femminile, un po’ francese o mi sbaglio?

Sono spesso una sorta di contraddizione costante, anche se ora ho raggiunto un miglior equilibrio. Mi definisco con uno stile molto definito, ricercato, minimale e femminile, anche riservato. Sì, nell’essere un po’ “francese” mi ritrovo. Amo tutto ciò che è classico e senza tempo.

Sei innamorata?

Sì, diciamolo, è vero. Sono innamorata e fidanzata.

La tua data di nascita dice che sei del segno zodiacale dell’Ariete? Ti riconosci in questo segno?

No, forse lo sono stata per un po’ da piccola. Ho l’ascendente in bilancia, segno nel quale mi riconosco maggiormente, sono un’esteta, amo il bello e l’amore.

Grazie Angelica, a presto.

Lascia commento